
Anche i servizi finanziari rischiano di finire travolti dalle tensioni commerciali innescate da Donald Trump. I dazi minacciati colpiscono l’import americano e i servizi potrebbero rappresentare una leva di ritorsione da parte dei Paesi colpiti. In questa prospettiva i servizi finanziari, con un surplus a favore Usa che arriva a 4,5 miliardi di euro, costituiscono per l’Europa un ambito da mettere sul tavolo dei negoziati.
Anti-coercion instrument
Due anni fa è entrato in vigore a livello Ue l’Anti-coercion instrument che prevede la possibilità di mettere in atto azioni in risposta a misure che abbiano impatto sull’interscambio e sugli investimenti di un Paese Ue o dell’intera Unione. Le grandi banche americane tremano di fronte alla prospettiva che la Commissione Ue possa far ricorso a questo strumento in ambito finanziario. L’esperienza e l’approccio conservativo che i colossi a stelle e strisce possono apportare sono fondamentali per i mercati dei capitali europei, tanto che i manager dei grandi gruppi Usa hanno avvertito Bruxelles dei rischi che l’Europa potrebbe correre mettendo mano a ritorsioni in ambito finanziario.
D’altra parte l’intero sistema nervoso che è alla base dei flussi finanziari globali non può prescindere dall’influenza determinante degli Stati Uniti. Il sistema di messaggistica finanziaria Swift su cui si basano le transazioni crossborder è una società cooperativa con sede in Belgio, ma ha dovuto scendere a patti con la volontà Usa di poter controllare i flussi finanziari internazionali, come all’indomani dell’attacco dell’11 settembre e, con l’esclusione della Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Carte e wallet digitali
Ma il dato di fatto è che il flusso dei pagamenti internazionali passa per i grandi circuiti di carte, che poi sono tutte americane. Stando al recente report di Worldpay sui pagamenti globali, i wallet digitali, quegli strumenti come Google Pay o Apple Pay che permettono di pagare mediante smartphone, si confermano il sistema di gran lunga più utilizzato sia online sia nei negozi fisici, con un’espansione sostenuta – a un ritmo annuo superiore al 15% che porterà il totale stimato per il 2027 a 25 trilioni di dollari rispetto ai 14 trilioni del 2023 – che erode le posizioni delle carte di credito e di debito. Ma di fatto si tratta di sistemi che come base utilizzano sempre le carte.
È vero però che con i wallet digitali stanno guadagnando rilevanza nel mondo dei servizi finanziari anche costruttori di smartphone e provider tecnologici come Apple, Google e Samsung. Ma è altresì vero che queste piattaforme stanno progressivamente creando uno spazio anche per player locali. Se l’americana PayPal si è affermata come una delle poche piattaforme davvero globali, Alipay e WeChat hanno monopolizzato il mercato cinese e stanno ampliando il raggio d’azione all’intera Asia.